giovedì 21 giugno 2007

Ma il desktop non era morto?

O per lo meno cosi' qualcuno voleva far credere. Windows secondo altri e' arrivato alla frutta, Vista e' l'ultima o la penultima versione di Windows, poi solo web, niente piu' desktop.

Forse sara' veramente cosi, pero' questa notizia sembra invece indicare una direzione opposta.

Il fatto che Google faccia causa a Microsoft la dice lunga. Se davvero Microsoft fosse alla frutta mi aspetterei il contrario. Non che avere un search terze parti su Vista sia un male, tutt'altro, ma e' proprio il fatto che per Google sia cosi' importante poter essere presente sul desktop di Vista che chiarisce che il desktop non solo non e' morto, ma e' anzi ancora in piena salute.

Ad un certo punto la stessa Microsoft aveva pensato che il web fosse il futuro di tutto, lo stesso team di Office si era preparato a rilasciare una futura versione completamente online.

Ma tutto questo e' irrealistico. Ed e' presto detto: perche' mai uno dovrebbe rinunciare alla potenza di calcolo in locale?
Per come la vedo io il desktop avra' sempre piu' importanza (guarda caso l'iPhone implementa Google maps come applicazione e non usa l'interfaccia web) e il web diventera' sempre piu' servizio e sempre meno applicazione.

Un altro esempio e' Surface che chiaramente non sara' un'applicazione web con un thin client.

Tutto il modello attuale di business del web e' basato sul fatto che l'utente viene attirato con servizi gratuiti o a costo vicino a zero e poi bombardato di pubblicita'. Questo ad oggi funziona, ma non e' cosi' matematico che continuera' a funzionare. Basta vedere l'esempio della TV: siamo passati dalla TV commerciale tipo Canale5 (modello simile al web attuale) alla TV satellitare tipo Sky che ha un modello opposto nel quale si paga per garantirsi una qualita' di contenuto senza essere massacrati dalla pubblicita'.

Il web avra' la stessa evoluzione, chiaramente resteranno tantissimi servizi come esistono ora, ma il vero business si spostera' sempre di piu' verso servizi di qualita' a pagamento.

E il thin client non avra' mai il sopravvento, piuttosto avremo macchine virtuali nelle quali potremo eseguire il nostro ambiente desktop che ci porteremo dietro in una memoria portatile di dimensioni ridotte o che scaricheremo in pochi istanti da un qualche servizio web a pagamento.

Tra qualche anno negli internet cafe' o sul tavolino di Surface potremo leggere la nostra posta non usando uno stupido browser, ma usando l'intero environment che usiamo tutti i giorni a casa o in ufficio sull'ultimo modello di pc ultra potente e con dispositivi di input piu' complessi del semplice mouse o la tastiera, e quindi non leggeremo solo la posta ma potremo fare esattamente tutto quello che facciamo normalmente sul nostro pc.

La realta' virtuale non serve per portare l'isola tropicale nel nostro ufficio, ma per portare il nostro ufficio sull'isola tropicale o i qualunque altro posto ci troviamo ;-)

1 commento:

  1. > ma il vero business si spostera' sempre di piu' verso servizi di qualita' a pagamento.

    Quello che dici è verissimo. Concordo.
    Penso che il tempo di attesa sia solo quello necessario per far capire agli utenti (forse più quelli europei) che si possono pagare servizi online, educandoli a "percepirne" la qualità...

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