Cose molto interessanti ieri al PDC. Dopo una lunga e noiosa introduzione di Sinofsky che ha parlato quasi esclusivamente della telemetria di Windows 7 durante la Beta/RC mostrando qualche dato interessante ma dilungandosi in un fiume di parole, si e' passati ad una serie di presentazioni di ben altro livello.
IE9 promette bene: ottimizzazioni, supporto GPU, standard. Tutte cose che dovrebbero essere scontate, ma fino ad oggi non lo sono state quindi ben vengano, sempre meglio tardi che mai.
In particolare il supporto GPU potrebbe essere l'asso nella manica per IE9.
A seguire SilverLight 4, Office 2010, Sharepoint. SilverLight in particolare sembra davvero sulla strada giusta per diventare una reale alternativa a Flash.
Anche nel secondo giorno l'unico device mobile usato e' stato un iPhone. Usato per la demo dell'adaptive streaming di IIS, demo che non e' andata a buon fine a causa di un problema di rete (probabilmente), ma chiunque volesse poteva provare la demo di prima persona direttamente da www.iis.net/iphone (verificato e ha funzionava bene).
Comunque mooolto significativo che al PDC l'iPhone abbia ricevuto cosi' tanto spazio.
E oggi Google ha subito risposto con la presentazione dedicata a ChromeOS.
Nella prima parte si e' parlato di Chrome come browser, e hanno sostanzialmente scimmiottato il discorso del PDC su IE9, anche loro vogliono aggiungere il supporto GPU, abbracciare HTML5, permettere alle web apps di accedere a web cam ed altri componenti hardware.
Poi si e' passati a ChromeOS che in poche parole e' un kernel Linux ottimizzato per eseguire una sola applicazione: Chrome.
L'hardware su cui girera' sara' molto specifico, e utilizzera' un meccanismo di crittografazione/firma digitale per verificare l'integrita' dell'OS.
Tutti i dati saranno in the cloud, lo storage locale verra' usato solo per caching, non si potra' installare alcuna applicazione (come il primo iPhone).
A partire da oggi il progetto e' a tutti gli effetti Open Source, ma mi chiedo come possano gli sviluppatori della comunita' Open Source farsi prendere per il culo da un progetto simile.
Per quanto Google possa sbandierare che e' Open Source di fatto non lo e'.
Il meccanismo di validazione dell'OS fa si che nessuno possa in realta' apportarvi modifiche al di fuori del source tree di Google, compilarlo e farlo girare sul proprio netbook ed avere realmente ChromeOS con tutti i suoi servizi e funzionalita', se cosi' non fosse allora ci sarebbe un bel problema nel modello di sicurezza presentato.
Inoltre, col fatto che non si possono installare applicazioni ma solo usare le web app "approvate" da Google, chiamare ChromeOS "Open" sa di presa per i fondelli bella e buona.
Attenzione, non sto criticando ChromeOS in se', possibilissimo che tra un paio d'anni la maggior parte di netbook usera' ChromeOS (lo vedo anche molto bene sulle TV), quello che mi sto chiedendo e': sara' la comunita' Open Source cosi' fessa da abbracciare questo progetto e contribuire attivamente al suo sviluppo?
Se penso che fino ad oggi il minimo comune denominatore e' stata la "guerra" a Microsoft, direi che abbracciare ChromeOS sarebbe parossistico.
Caro mio, su ChromeOS la pensiamo allo stesso modo... Sarà la tomba per le attuali distribuzioni. Google non fa nulla per nulla, quando Torvalds, Stallman, Shuttleworth e compagnia bella lo capiranno sarà tardi ;)
RispondiEliminaE se la situazione è davvero come dici tu, è ancora peggio del previsto. Pensavo che Google si sarebbe "limitata" a mettere alcuni componenti closed. Qua si arriva direttamente all'impossibilità di fare un qualsiasi fork, devi dipendere da Google in tutto e per tutto. Roba che nemmeno la Apple avrebbe osato.
Per quanto riguarda la diffusione... Al momento, non mi preoccupa. Windows 7 è al sicuro, e lo saranno anche le attuali distribuzioni Linux.
Il problema è il tremendo ruolino di marcia che ha solitamente Google, tra 6 mesi rischiamo che ciò che abbiamo visto oggi sia già obsoleto.
Beh Enrico, tu cosa installeresti sul tuo netbook?
RispondiEliminaWindows 7 o Chrome OS?
Pensaci bene, guarda anche in un banalissimo Netbook, WIndows 7 in quanti settori ti rende felice e senza problemi.
io me lo sentivo che chrome OS non era oro luccicante però voglio vedere come si comporta prima di dare un giudizio approfondito
RispondiElimina@Dovella
RispondiEliminabeh a ride il vero non ho alcun netbook, se dovessi comperarne uno quando ci sara' ChromeOS... beh decidero' allora, per ora non mi entusiasma.
@floo
RispondiElimina> E se la situazione è davvero come dici tu, è ancora peggio del previsto. Pensavo che Google si sarebbe "limitata" a mettere alcuni componenti closed. Qua si arriva direttamente all'impossibilità di fare un qualsiasi fork, devi dipendere da Google in tutto e per tutto.
Non è esattamente così. Per le applicazioni di Google dipenderai da Google. Per il resto, che è sotto GPL, il codice sarà comunque rilasciato.
Comunque capisco quello che vuoi dire, lo stesso Android è più chiuso che aperto, nelle parti di Google.
Comunque bene che esista, aumenta la concorrenza.
> Sarà la tomba per le attuali distribuzioni.
Non sono d'accordo. Forse le attuali distribuzioni non ne ricaveranno molto in cambio questo sì. Ma gli utenti di GNU/Linux sono comunque selezionati, è un prodotto di nicchia. Il che vuol dire utenti piuttosto competenti e affezionati.
E la mancanza di certe libertà non è certo un incentivo per molti di loro
Questi sono fessi perchè tra un anno o due i netbook saranno potenti come i notebook da 600€ che si vedono ora. (O qualcuno crede che in netbook avranno sempre gli atom da mezzo giga, 125 mega di ram e una vga standard? Ma siam pazzi?)
RispondiEliminaLa vera presa per il sedere è il video di presentazione del canale ufficiale di Big G. con la critica che un so si avvia in 46 secondi. Ma han tutti fretta? Paura di schiattare nel frattempo? Capisco dissertare sui minuti ma su 46 secondi è veramente da pitocchi e infingardi.
E comunque la tecnologia hardware prossima, spazzerà via tutte queste questioni meramente pubblicitarie (anche Big G. pensa che il suo (CH)romulus non si "evolverà" divenendo più complesso? Con gli SSD poi... Buffoni.
Intanto comincerò a NON usare più le cose firmate Google perchè, fondamentalmente, mi han rotto.
Gabriele, nessuno ha detto che il codice non sara' rilasciato... vedi che il tuo e' proprio un vizio... mettere in bocca agli altri cose non dette.
RispondiEliminaIo ho detto che essendo il modello di sicurezza basta sulla crittografazione la vedo un po' dura che ChromeOS sia davvero utilizzabile al di fuori della versione rilasciata da Google.
Mettiamo che decido di cambiare netbook e che quello che voglio prendere abbia bisogno di un driver che Google non sviluppa... essendo Open Source mi ricompilo il tutto aggiungendo il "mio" driver... peccato che ovviamente non avendo io la chiave privata per firmare le componenti dell'OS debba quindi disabilitare tutto il meccanismo di sicurezza o implementarlo con chiave "mia".
Ma se fosse possibile usare una chiave propria allora nascerebbe un bel problema: ChromeOS permette l'accesso ai dati remoti e agli aggiornamenti di sistema usando un ChromeOS "farlocco"? Paura!
E se non lo permette, come la mettiamo con la compatibilita'?
Il punto di forza di ChromeOS e' che se e' necessario un aggiornamento del sistema per far funzionare qualche nuova applicazione o qualche nuova funzionalita', semplicemente viene scaricato l'aggiornamento del sistema senza che l'utente debba fare nulla.
Di fatto diventa improponibile poter mettere sul mercato una versione modificata di ChromeOS, perche' per quanto ci si possa sforzare di tenere aggiornato il sistema si sarebbe sempre indietro rispetto a Google ammesso e non concesso che qualcuno riesca a implementare un sistema analogo di aggiornamento.
> Non sono d'accordo. Forse le attuali distribuzioni non ne ricaveranno molto in cambio questo sì. Ma gli utenti di GNU/Linux sono comunque selezionati, è un prodotto di nicchia. Il che vuol dire utenti piuttosto competenti e affezionati.
RispondiEliminaE la mancanza di certe libertà non è certo un incentivo per molti di loro
Hai ragione, non mi sono spiegato bene. Sarà la morte per le distribuzioni attuali nel senso di "massa", di quelli non smanettoni, che le hanno installate o perché sono gratis o perché hanno il cubo figo. La categoria degli smanettoni, dei duri e puri dell'Open Source, non le abbandonerà mai. ;)
Forse, da una parte, è pure un bene per la comunità Linux questa futura "selezione naturale". Ma da un'altra, è la fine di qualsiasi sogno di vedere Linux diffondersi come prodotto di massa, perché nonostante il kernel, chi si diffonderà sarà ChromeOS e non Linux.
Comunque, forse ci sarà una sola distribuzione (dal conto è già stata esclusa ChromeOS, naturalmente) che si salverà e rimarrà a galla al di fuori degli smanettoni: Ubuntu. Canonical di fatto si è messa a disposizione completa di Google, contribuendo allo sviluppo di ChromeOS. All'inizio pensavo "hanno firmato la loro condanna a morte", ora penso invece che possono avere ancora delle possibilità di guadagno in scia all'OS di Mountain View.
Io ho la Debian e sto pensando di passare a Freebsd, nel mio mondo non esistono ne windows ne chrome...
RispondiElimina:-)))
> Gabriele, nessuno ha detto che il codice non sara' rilasciato... vedi che il tuo e' proprio un vizio... mettere in bocca agli altri cose non dette
RispondiEliminaNon ho risposto al tuo post.
Ho risposto, quotandolo, al commento di floo.
Te lo evidenzio, così magari lo leggi meglio...
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> Pensavo che Google si sarebbe "limitata" a mettere alcuni componenti closed. Qua si arriva direttamente all'**impossibilità di fare un qualsiasi fork**, devi dipendere da Google in tutto e per tutto
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L'impossibilità di fork non è corretta, dato che il codice c'è (tranne forse qualche applicazione di Google). Come ho detto io nel mio commento.
Si prega caldamente di leggere, capire e solo dopo (eventualmente) insultare...
>L'impossibilità di fork non è corretta, dato che il codice c'è (tranne forse qualche applicazione di Google). Come ho detto io nel mio commento.
RispondiEliminaOk, c'è. De jure, diciamo. Ma de facto, come lo fai? Praticamente fai il fork del nulla, visto che tutto ciò che è di Google è "protetto" dall'azienda.
> Ok, c'è. De jure, diciamo. Ma de facto, come lo fai?
RispondiElimina> Praticamente fai il fork del nulla, visto che tutto
> ciò che è di Google è "protetto" dall'azienda.
Quello che è protetto è il branding.
Come Google Chrome e Chromium, ci sarà Google Chrome OS ed il relativo progetto Chromium.
http://www.chromium.org/chromium-os
Dato che si basa su ubuntu immagino si potranno anche aggiungere pacchetti.
Quello che potresti non avere sono i servizi di Google.
Ma questo è ovvio, per avere i servizi bisogna registrarsi.
Secondo me il lato più debole della cosa è il cloud computing. Innovativo, ma con discreti problemi di sicurezza e privacy.
Staremo a vedere...
L'impossibilità di fork non è corretta, dato che il codice c'è (tranne forse qualche applicazione di Google). Come ho detto io nel mio commento.
RispondiEliminaSi prega caldamente di leggere, capire e solo dopo (eventualmente) insultare...
Mi pareva evidente che l'impossibilita' descritta da Floo fosse figurata.
Forse prima di dire agli altri di capire, faresti meglio a dare il buon esempio! :)
>Dato che si basa su ubuntu immagino si potranno anche aggiungere pacchetti.
RispondiEliminaE perché allora è stato chiaramente detto che almeno per ora non si potranno aggiungere applicazioni esterne?
Dubito che lasceranno correre un fork che abbia tale capacità, è a loro svantaggio.
> Secondo me il lato più debole della cosa è il cloud computing. Innovativo, ma con discreti problemi di sicurezza e privacy.
Staremo a vedere...
Concordo. Per simile ragione, pur apprezzandola, non sono tanto incline nemmeno ad Azure. Si vedrà.
Floo, Azure e' una cosa piuttosto diversa da quello che offre Google attualmente.
RispondiEliminaAzure e' una piattaforma di sviluppo per applicazioni cloud.
Metti che vuoi creare un ambiente per blogging tipo blogger, beh con Azure puoi farlo, ma sei tu che sviluppi l'ambiente che viene poi offerto all'utente finale tramite l'infrastruttura di Azure.
Poi c'e' Dallas che e' la "piattaforma dati" dove chi sviluppa applicazioni per Azure puo' trovare svariate fonti di dati da utilizzare.
Un po' un Windows per la rete... semplificando molto il concetto.
Ma è sempre sul cloud il nocciolo della questione, è lì che non so se avere fiducia o meno...
RispondiEliminaPerò effettivamente suona diversa, ChromeOS è un sistema cloud che gira sul tuo PC, Azure no, serve a dare l'interfaccia ai propri programmi cloud.
io uso Mac, ma vorrei provare windows 7, molti dicono che il vista era una mossa commerciale per far acquistare pc potenti, secondo me il 7 funziona bene su pc antecedenti il vista... bisognerebbe provare...
RispondiEliminaE qual'è il problema? Ti procuri un DVD senza seriale (30 giorni di prova di 7), usi Boot Camp per installarlo e vedi un po' come va. Per una semplice prova va più che bene.
RispondiEliminaSu Vista ne sono circolate tante di quelle che un libro non basta a contenerle. A momenti imputavano a Vista la morte di Michael Jackson, visto il punto a cui si era arrivati...
7 dà il meglio su PC in cui Vista non era il massimo della vita a causa di ottimizzazioni non perfettamente riuscite (situazione però molto migliorata col SP2), ma parliamo sempre di PC non troppo anziani. E' chiaro che se uno pretende di mettere 7 su un Pentium III e ottenere il massimo ha sbagliato sistema.
Un'ultima cosa: provalo senza preconcetti. Saprai meglio di me, visto che sei utente Mac, che una parte dell'utenza Apple tende ormai a giudicare Windows anche solo dagli screenshot. Fatti una tua opinione personale, positiva o negativa che sia, provandolo.