mercoledì 12 novembre 2008

InfoWorld: fenomenologia di un fabbricante di FUD.

Mi riferisco a questo articolo firmato da Randall C. Kennedy nel quale il suddetto dichiara di aver effettuato dei test e di poter affermare che Windows 7 in realta' non intoduce alcuna novita' rispetto a Vista se non per qualche ritocco superficiale (hanno truccato il maiale con un po' di rossetto), inoltre afferma che Windows 7 nonostante non sia cambiato rispetto a Vista presenta comunque problemi di compatibilita' col software che attualmento funziona con Vista.

Il signor Randall aveva "preparato" il terreno a questo articolo con un'altro piu' breve ma sostanzialmente identico nelle conclusioni.

Curiosamente il suo collega Tom Yager aveva invece avuto opinioni diametralmente opposte alle sue e un'altro ancora, J. Peter Bruzzese, invece aveva gettato acqua sul fuoco sollevato dal primo articolo di Randall.

Steven Sinofsky era stato molto chiaro al PDC: la pre-beta e' una build che non contiene ancora tutte le novita' che si vedranno nella beta, sopratutto non contiene ancora molte delle ottimizzazioni sulle quali stanno lavorando e non va presa in considerazione per effettuare benchmark nei confronti di Vista.

Ma pare che Randall non ci senta molto bene e abbia deciso che invece una pre-beta sia la giusta build da usare per fare delle valutazioni "definitive" sulla qualita' di Windows 7.

Gia' con queste premesse una persona dotata di un minimo senso critico deciderebbe che l'articolo di Randall non e' di alcun interesse.

Ma Randall evidentemente considera i suoi lettori una mandria di beoti che non si accorgono che "l'agenda" di Randall e' ben visibile a tutti (espressione usata negli USA per indicare che una persona sta facendo e dicendo cose per ottenere un risultato ben preciso costi quel che costi).

Randall ha scritto i suoi articoli nella speranza di riuscire a produrre un secondo "effetto Gutmann". Ma ha fatto male i suoi conti. Certamente acquistera' un po' di fama, ma non sara' una fama di cui andare molto fieri.
Gutmann se non altro era stato originale sella sua filippica contro Microsoft, confondendo il lettore con un articolo fiume corroborato da un'apparente serieta' scientifica e considerazioni piuttosto articolate. Randall invece ha scritto due articoletti davvero risibili, conditi di espressioni che trasudano astio gratuito nei confronti di Microsoft e che non hanno nessuna credibilita' tecnica al punto che persino Ina Fried (che e' nota per non essere proprio accondiscendente con Microsoft) ha subito risposto a Randall ricalibrando i toni e mettendo un freno alle affermazioni di Randall.

Randall forse sperava di arruolare altri adepti per la sua crociata contro Microssoft, ma rischia invece l'effetto contrario come dimostrato appunto dalla reazione di Ina Fried.
Chi non ama Microsoft sicuramente di fronte a un articolo come quello di Gutmann poteva pensare di aver trovato un valido argomento, in questo caso invece quello che vede e' un deliberato e immotivato attacco frontale privo di alcuna credibilita' e condito da un linguaggio quantomeno discutibile.

Dubito che persone non particolarmente fanatiche possano pensare di "schierarsi" con un personaggio del genere, piu' facile che ne prendano le distanze e inizino a pensare che questo gioco al massacro stia andando oltre i limiti del buon gusto e dell'intelligenza.
Basare tutte le proprie argomentazioni su un semplice ed evidente preconcetto non e' certo una strategia che possa ripagare alla lunga.

Persino il tanto vituperato Vista e' riuscito a riguadagnare stima e considerazione da parte di appassionati dei prodotti di Apple quali sono gli articolisti di ArsTechnica (le valutazioni sulle prestazioni di Photoshop CS4 in abbinata a Vista x64 e' prima ancora che un confronto tra Vista e Leopard una rivalutazione della bonta' di Vista).

Proseguire nella campagna denigratoria e diffamatoria dei prodotti di Microsoft senza portare dati oggettivamente verificabili non fara' che bene all'immagine di Microsoft perche' la gente non e' cosi' stupida come certi giornalisti pensano e non cadra' una seconda volta in questo giochino ormai logoro.

[Aggiornamento: Pare che stia avvenendo un'escalation nel fuoco incrociato all'interno di InfoWorld.
Peter Bruzzese ha scritto un altro articolo nel quale attacca nuovamente Randall citando un post di Derek Melber Greg Shields che a sua volta critica pesantemente un'altro articolo della saga anti-Windows 7 di Randall.]

6 commenti:

  1. Quest'articolo dovrebbe essere stampato domani su tutti i quotidiani internazionali.
    Enrico ne potresti fare una versione in Inglese?

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  2. ;-)

    Non ho voglia di tradurlo... usa Google :D

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  3. Bellissimo articolo, Enrico.
    Era ora che i fudder stessi si svegliassero da questa tela di ragno che han creato. Peccato che ancora qualcuno sia così irriducibile, ma cambiare editorialisti? :-D

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  4. è anche vero che se non introduci le vere novità nella beta allora non rilasciarla nemmeno...hanno preso vista modificato ci hanno attaccato la scritta w7 beta e fatto semplice marketing(tanto quanto snow leopard anche se pare riscrivano applicaz in non so che)...ovvio che nessuno se ne rende conto...
    "Quest'articolo dovrebbe essere stampato domani su tutti i quotidiani internazionali"
    mamma mia dovella esci dal computer e scopri il mondo per favore...trovati una ragazza vai a prostitute o che ne so fai qualcosa ma svegliati ti prego che non esiste solo il computer...

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  5. @Alberto
    questo e' il primo ed ultimo avviso: su questo blog non tollero attacchi personali verso altri commentatori, il prossimo commento contenente toni di quel tipo sara' cancellato senza dare spiegazioni ulteriori.
    Considero chiuso qui l'episodio e non intendo discuterne oltre.

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  6. L'articolo (e anche i commenti) rispettano pienamente il livello altissimo di questo blog.
    ;-)

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