domenica 13 maggio 2007

I Don Chisciotte del DRM.

Nei mesi antecedenti l'uscita di Vista sono apparsi sulle riviste del settore e su vari siti molti articoli piu' o meno approfonditi sul tema del DRM implementato in Vista.

Si e' letto veramente di tutto:
  • con Vista non potrete piu' riprodurre i vostri file MP3 o i vostri video amatoriali.
  • con Vista non potrete piu' eseguire programmi di pubblico dominio o open source.
  • con Vista non potrete piu' usare gli hard disk attuali ma dovrete comperarne di nuovi e piu' costosi.
Molti articoli erano puro FUD e una persona dotata di un minimo di senso critico non avrebbe dovuto neppure prenderli in considerazione marginalmente.
Altri erano un po' piu' sottili in quanto mescolavano alcune informazioni corrette con altre del tutto campate in aria.
Tra tutti pero' uno in particolare ha riscontrato la maggior diffusione e risonanza mediatica.

Prima di parlare dell'articolo di Peter Gutmann e' necessario fare un digressione su cosa sia il DRM.

Premetto che non considero il DRM ne' un male ne' un bene a priori, stessa identica posizione di Linus Torvalds come potete leggere qui.

Ma poi cos'e' esattamente il DRM? Provo a darne una definizione:
il Digital Rights Management e' quell'insieme di software e hardware che permette ai distributori di contenuti multimediali l'applicazione di politiche di fruizione dello stesso.

Un semplicissimo esempio di DRM che conosciamo tutti e' il Regional Coding dei lettori DVD (mi riferisco ovviamente in primis ai lettori collegati alla TV). Quindi e' chiaro che il DRM esiste a prescindere da Microsoft.

Un altro esempio di DRM anche se non strettamente elettronico e' il noleggio di cassette, CD o DVD. Il noleggio non e' altro che una forma di fruizione del contenuto regolato da un preciso contratto tra chi noleggia e chi paga il noleggio.

Un esempio di DRM informatico e' l'iPod, il dispositivo di riproduzione musicale piu' venduto al mondo e' anche l'esempio di DRM piu' restrittivo che fino ad oggi si sia visto sul mercato. Apple ha chiamato il suo DRM con un nome accativante: FairPlay.

Sembrerebbe che sia bastata questa abile scelta di marketing per sviare tutti i Don Chisciotte pronti a scagliarsi contro Microsoft ma che hanno accuratamente risparmiato Apple.

Tra le varie mistificazioni sul DRM di Microsoft la piu' falsa e' che Microsoft vorrebbe imporre il DRM a prescindere dalle scelte del produttore/distributore di contenuto multimediale.

In realta' le cose sono esattamente al contrario: Microsoft mette a disposizione una tecnologia che puo' essere usata o no a libera scelta di chi produce il contenuto multimediale.

Quello che credo vada capito e metabolizzato per poter continuare a parlare del DRM e' che:
  • Microsoft non obbliga nessun produttore di contenuto multimediale a limitare il contenuto stesso con il DRM.
  • Microsoft non obbliga l'utente finale ad acquistare contenuo protetto da DRM.
  • Microsoft non limita in alcun modo la riproduzione di contenuto multimediale libero non protetto da DRM.
  • e soprattutto Microsoft non limita la riproduzione di contenuto protetto su hardware di produzione Microsoft e non obbliga a vendere contenuto protetto attravarso un unico canale di vendita controllato da Microsoft (queste ultime precisazioni sono per confronto col piu' limitante modello Apple).

Detto tutto questo possiamo anche disquisire filosoficamente se il DRM sia un bene o un male, anche se la cosa, detto molto onestamente, non mi tange piu' di tanto. Prima di tutto perche' fino ad oggi il DRM l'ho incontrato principalmente in sterili disquisizioni, e poi perche' il giorno che lo incontrero' nella fase di acquisto di un prodotto usero' il mio buon senso per decidere se quell'acquisto mi interessa oppure no.

Ma torniamo all'articolo di Gutmann. Il motivo del suo successo e' forse dovuto al fatto di avere la parvenza di trattato scientifico. Gutmann si sofferma soprattutto sulla parte legata alla riproduzione di video in alta definizione dimenticandosi pero' di sottolineare chiaramente la cosa fondamentale: se il Blue Ray o l'HD DVD del caso non lo impongono, la riproduzione avviene senza alcuna verifica/limitazione dell'hardware o del software. Gia' questo sarebbe sufficiente a dire che tutto il suo discorso e' vero solo in alcuni casi, mentre Gutmann tenta di far passare tutta le sua teoria come un fatto assoluto che andra' a danneggiare tutti gli utenti a prescindere dal fatto che essi acquistino DVD in alta definizione protetti col DRM.

L'impressione e' che molti di quelli che hanno dato risonanza alll'articolo, ne abbiano letto solo una parte, o forse neppure quella, e che comunque, a prescindere dalla % di testo letto ne abbiano capito ben poco, e abbiano sostanzialmente ricavato un messaggio: Vista e' una minaccia per la liberta' dell'utente.

L'articolo e' molto lungo e contiene innumerevoli imprecisioni, affermazioni infondate, deduzioni discutibili e via dicendo. Quando si scrive un articolo di denuncia si dovrebbe in primis mantenere un atteggiamento di equilibrio e non infarcirlo con affermazioni costruite ad arte che suonano come pura propaganda.

Ne prendo una a paradigma di tutto il tenore dell'articolo:

"...However that won't get you the Vista Aero interface, which makes a move to Vista from XP more or less pointless."

ovvero che rinunciare a Vista Aero renderebbe il passaggio da XP a Vista sostanzialmente senza senso.

Con quell'affermazione Gutmann insinua che Microsoft abbia messo in Vista solo due novita':
  • la parte grafica di Aero per invogliare l'utente con il piu' classico degli specchietti per allodole.
  • il DRM per mangiarsi il povero utente in un solo boccone.
Guarda caso Aero e' la prima cosa di Vista che ho disabilitato perche' di tutte le nuove funzionalita' e' in assoluto la meno utile, e il fatto che una persona pretenda da un lato di svelarci una verita' come quella della pericolosita' del DRM ma dall'altra non abbia alcuna conoscenza tecnica delle numerosissime novita' e miglioramenti introdotti con Vista ci puo' far pensare solo due cose:
  • e' in mala fede e quindi non e' degno di considerazione.
  • e' in buona fede e allora significa che non ha alcuna credibilita' per totale ignoranza della materia trattata.
Comunque la si voglia mettere il signor Gutmann risulta essere un venditore di fumo.

E quello che fa ancora piu' riflettere e' che invece volendo attaccare Microsoft sul terreno del DRM ci sarebbe un argomento molto valido eppure chissa' perche' nessuno lo affronta: la XBOX.

Persino la commissione europea anti trust si e' persa in un bicchier d'acqua attaccandosi alla questione del Windows Media Player, cosa che ha toccato dei vertici del ridicolo non superabili, quando invece non ha trovato nulla da dire sulla XBOX che:
  • viene venduta sotto costo e quindi e' chiaramente una forma di concorrenza sleale.
  • implementa una forma di DRM/TC per impedire a software non venduto da Microsoft di poter girare danneggiando quindi l'utente che si ritrova con una scelta limitata e ad un prezzo fittizio e non determinato dalla libera concorrenza del mercato.
  • obbliga gli sviluppatori a sottoscrivere un contratto per la licenza degli strumenti di sviluppo con evidente clausole vessatorie.
Se si vuole attaccare Microsoft gli argomenti si trovano senza bisogno di cadere nel fanatismo.

2 commenti:

  1. La realtà è un'altra Enrico.
    MS ha un piano segreto di "fermare il progresso" e tenere lo status quo.
    MS ferma il progresso. Su Gutmann ti capisco... un ricercatore che discute di un "fenomeno" senza neanche osservarlo, che min**ia di ricercatore è??? Nel link c'è un articolo interessante che rigetta punto per punto le "teorie" di Gutmann. Su una cosa dissento... Gutmann il fumo non lo vende... :) ha trovato impieghi migliori :P

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  2. ;-)
    Il successo mediatico di certe notizie e' simile per forma e contenuto al processo di diffusione delle bufale internettiane (mi viene in mente quella tutt'ora circolante su come dimezzare il costo della benzina).

    Grazie per la segnalazione dell'articolo di smentita.

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